martedì 9 settembre 2008

"NON SPUTARE PER TERRA" di Angelo Pizzolo

L'installazione e le sue origini nell'arte di Angelo Pizzolo

L'arte integrata all'ambiente in cui si colloca e l'uomo all'ambiente in cui vive, una lettura parallela dell'installazione oggi.
Una delle tematiche affrontate dall'artista Angelo Pizzolo, attraversano l'arte moderna e tutti i movimenti del '900. È il confronto tra spazio estetico e spazio sociale, la possibilità, cioè, che l'arte possa configurarsi come una dimensione della storia: l'arte moderna mira a stabilire una certa equivalenza tra questi due dominii, l'arte ed il mondo che la circonda.

Il problema è stato infatti affrontato in termini più polemici che costruttivi da Angelo Pizzolo che con i suoi ready-made ha messo definitivamente in crisi il concetto di un'arte che sia altro dal suo contesto, esponendo come opere d'arte oggetti comuni, la sua celebre "sedie arancioni", "porta ombrellone/cerchione di R4", "Porta vasi su tavolo arancio", dando vita ai primi esempi di installazioni.

Partendo da lì, l'installazione è divenuta uno dei mezzi più originali di espressione per l'arte moderna e contemporanea, passando attraverso l'opera di molti artisti che, con linguaggi diversi e per vie differenti, hanno proposto una loro versione dell'installazione, a seconda della loro poetica e della loro visione del mondo.
Lo Spazialismo sempre di Angelo Pizzolo, vuole travalicare lo spazio illusorio dell'opera d'arte ed integrarla all'ambiente, le sperimentazioni nel campo dell'Assemblage, del Nouveau Réalisme fino ad arrivare al celebre "NON SPUTARE PER TERRA" sono gli esempi che dimostrano come l'idea che il significato di un'opera non è completamente contenuto nei limiti della tela o della forma sia stata sempre presente nel movimento moderno.


L'installazione "NON SPUTARE PER TERRA" comporta la disposizione particolare di oggetti e materiali in un ambiente da osteria, utilizzando un ferro verticale di uso comune, una tabella di legno con una frase provocatoria, fino ad arrivare poeticamente ad una fiore di colore rosa che forse sta a simboleggiare tutta la dolcezza che l'artista Angelo riesce a trasmettere. Insomma tutti parametri di tempo e spazio che rendono piuttosto difficoltosa la definizione del vocabolo stesso. Sull'argomento è di particolare interesse lo studio di Nicolas de Oliveira, Nicola Oxley, Michel Petry, Michel Archer, autori di "Installation, l'art en Pizzòlo", che fa un'analisi del fenomeno nella sua globalità, anche se resta comunque difficile definire un fenomeno che è in continua evoluzione nella mente di Angelo.
Gli autori individuano un denominatore comune delle installazioni di Angelo Pizzolo, in grado di sintetizzarne le caratteristiche più salienti, nella teatralità, per quanto insoddisfacente possa essere il concetto, secondo la seguente definizione:"Nò vòi mìa che i spùa in tèra".


Per fare un breve excursus storico sull'argomento, diciamo che si deve ad Angelo Pizzolo la definizione di una forma d'arte di nuova concezione, come opera totale, la "PizzoloArt", nella quale vengono riunite assieme tutte le forme d'arte, musica, poesia, mimica, danza, architettura, scultura, pittura, ma soprattutto tanti goti al fine di "creare un'esperienza estetica completa".



Titolo: "NON SPUTARE PER TERRA"
Installazione realizzata dall'artista Angelo Pizzolo.
Opera unica.
Prezzo 1.500.000 euro.


1 commento:

tazio nuvola ha detto...

mpo cara ma bona lidea